Testo di Ermanno Gardinali
Casalè, antico e popoloso insediamento rurale e religioso alto medioevale con convento, è in carta 1086 come Casalelio e comprendeva tre chiese: S. Maria, S. Saturnino e S. Pietro. L’attuale edificio di S. Maria è di stile romanico “ad aula unica absidata”, porta segni evidenti di manipolazioni posteriori profonde di cui una importante è evidenziata nella “ricostruzione barocca” dell’elevazione dell’edificio e nella “riedificazione della zona presbiteriale”. Un semipilastro del manufatto lo caratterizza proponendolo come “unicum nell’architettura romanica padana”. Conserva all’interno un ciclo di affreschi molto significativo per la complessità del disegno, la famiglia delle figure e la mano degli artisti che vi hanno lavorato e per la conoscenza del culto dei santi rappresentati. Il tutto viene riferito a Giovenone il Giovane e alla sua bottega vercellese. Sono facilmente identificabili: San Cristoforo, San Sebastiano, S. Rocco, S. Defendente, San Giovanni Battista, S. Michele, Santa Liberata, S. Ignazio, Santa Caterina d’Alessandria, Santa Maddalena, Santa Brigida, Santa Chiara, S. Gerolamo, S. Antonio Abate, S. Onofrio, S. Barbara, S. Anna, S. Lucia, S. Agata, Santa Caterina da Siena, e una complessa raffigurazione della Madonna con bambino con a lato S. Bernardo da Chiaravalle, S. Stefano, S. Lorenzo, la rappresentazione della Morte (uno scheletro ghignante) e S. Francesco d’Assisi.